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Visualizzazione dei post da marzo, 2014

Cosa ci tocca sentire

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Incredibile, ci troviamo a tifare per gente strana, gente che andrebbe rieducata, incapace di vivere in un consorzio umano autentico! Guarda te se uno è costretto a dire bravo a quel nullafacente di Salvini o alla 'destrorsa' appena arrivata della Le Pen (nomen omen), i quali dicono, giustamente, che l'euro ci sta ammazzando! Che dire poi di Renzi, il ragazzuolo che non crede alle proprie orecchie quando lo appellano 'premier' e pensa a buttar fuori tutto quello che gli frulla nell'abitacolo... per carità, sembra che dica cose sensate, come queste, "...Non è possibile che l'Ad di una società guadagni 1000 volte in più dell'ultimo operaio: torniamo ad un principio di giustizia sociale...", a proposito dei manager pubblici. Sante parole. Peccato che già da tempo Grillo abbia detto che 3000 euro per cittadino dovrebbe essere la cifra per vivere decentemente e che, aggiungo io, tutto quello che esorbita da detta somma sia nient'altro che

Il grande cielo è tutto un trucco?

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Siamo qui a fare quattro chiacchiere con Mimmo Parisi, autore del “Grande cielo”. D.  Ciao. Da dove nasce “Il grande cielo” e come ti è venuto in mente di fare questo disco? R.  Il fatto è che sto rileggendo Spoon River che come tanti ho letto da ragazzo, avrò avuto 18 anni. Mi era piaciuto, e non so perché mi fosse piaciuto, forse perché in questi personaggi si trovava qualcosa di me. Poi mi è capitato di rileggerlo, due anni fa, e mi sono reso conto che non era invecchiato per niente, mi ripromisi che, appena qualche scintilla giusta si fosse palesata nella mia mente, ne avrei parlato anch’io. Ovviamente il rimando nel brano non si nota, sì, voglio dire che non faccio citazioni dirette, ma l’aria che si respira nella mia canzone è quella della collina americana. Rileggendolo ho riflettuto su di un fatto: nella vita, si è costretti alla competizione, magari si è costretti a pensare il falso o a non essere sinceri, nella morte, invece, i personaggi si Spoon River si esprimon

I braccialetti rossi della fiction Rai

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"Braccialetti Rossi" ha trovato grande riscontro tra i giovani, sembra che il velinismo e il ‘vogliofareilcalciatoreperchèèfigo’ siano stati per un attimo accantonati per dare all’attenzione argomenti dotati di sicuro spessore. E’ un po’ fantascienza pensare che questo sia il segno che possa traghettare la fascia d'età tra i 14 e i 33 anni verso un approccio più dignitoso alla vita, tuttavia il film, o meglio, la fiction che tira adesso è questa. Vedremo. Vale la pena segnalare che comunque l’aria che si respira su questo set è quella mutuata dai vari Grandi Fratelli che hanno fatto credere a migliaia di persone che nella vita basta la faccia tosta e una botta di culo per sfondare, tuttavia tutte le strade portano a Roma recitava un vecchio adagio, e, se si è dovuto passare sotto le forche caudine della miseria mediatica dei reality ‘siamotutticapacidifarcazzate’, ben venga anche questo viottolo! Ambientata in un ospedale pediatrico pugliese, la fiction di Rai1 ded

Un Presidente nullatenente

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Probabilmente non lo pensa nessuno , ma se a qualche distratto è venuto in mente Napolitano, non glielo si può perdonare. Perché c’è pure questo, che qualche imbecille provi simpatia per questo signore incapace. Insomma, se proprio si vuole parlare di povertà associata a Napolitano, beh, questa al massimo è riconoscibile e rintracciabile nella povertà di capire che è ora di smetterla – insieme agli altri politici cialtroni – di andare in tv è dire che qualcuno si deve occupare di questa austerity che non finisce. Qualcuno si deve occupare… Siamo alla farsa, i politici che dichiarano che si faccia qualcosa per il disagio delle persone! E’ come se l’idraulico dicesse al mondo di far intervenire qualche tecnico adatto a far funzionare i rubinetti! Incredibile, questa è gente da licenziare immediatamente e farsi ridare indietro i soldi che indegnamente e senza alcuna competenza, se non quella di arricchirsi, hanno rubato allo Stato! Comunque, via, sveliamo il tema di questo artico

Forza John, ti aspettiamo

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Mimmo Parisi palesa il proprio impegno diluendo insieme polemica, canzone politica (intesa come descrizione di quel che dovrebbe essere e quello che invece passa il convento) e romanticismo. E' questo quello che differenzia le sue opere da quelle di altri "colleghi cantautori". Nelle sue canzoni, anche in quelle più  "graffianti", convivono elementi di denuncia,  descrizioni ovviamente che passano attraverso la metafora, situazioni anche sentimentali (perlomeno quelle che sono situazioni sentite e provate sulla propria pelle). E' come se all'impegno politico fosse stato dato "un cuore" e l'ideologia fosse accompagnata dal sentimento: c'è lo Stato che opprime con la sua ‘paralisis’ di marca joyciana, c'è la rabbia e la denuncia ma c'è anche la descrizione di momenti di nostalgia davanti a "ideali" che sembrano svanire con il passare degli anni. E' come se al centro della sua poetica, Mimmo abbia messo vicino ai v

...Qui ci vorrebbe John Wayne - Mimmo Parisi