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Visualizzazione dei post da gennaio, 2016

La scomparsa di Glenn Frey

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Glenn Frey resterà per tutti uno degli Eagle: è il destino di coloro che esordiscono in band diventate famosissime. Va ricordato, comunque, che nel tempo ci sono stati vari tentativi di riavvicinamento e collaborazioni estemporanee. Del chitarrista e cantante, nonché autore, va menzionata la forza di coautore per la celeberrima “Hotel California”. Proprio dal sito della band americana è stata annunciare la dipartita di Glenn Frey: “È con il cuore pesante che annunciamo la morte del nostro compagno e fondatore degli Eagles Glenn Frey, avvenuta a New York City il 18 gennaio 2016”. Queste sono state le parole sentite dei suoi compagni coi quali Frey ha composto canzoni che sono passate di generazione in generazione. Si sa, le aquile sono volatili che amano starsene da soli. Tuttavia, Glenn Frey, che nacque a Detroit il 6 gennaio del 1948, insieme a Don Henley, Bernie Leadon e Randy Meisner, decisero che un tentativo per unire quattro aquilotti appassionati di  musica  si poteva fare:

Mille volte ancora per Max Gazzè

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(Articolo originale:  http://www.soundsblog.it/post/425896/max-gazze-mille-volte-ancora-testo-video ) :  Dopo il successo de  La vita com'è ,  Max Gazzè  torna in radio con un nuovo singolo estratto dall'album  Maximilian , il pezzo d'apertura dell'album. Si intitola Mille Volte Ancora  il nuovo, secondo, singolo ed arriva in radio da venerdì 22 gennaio: si tratta di una lettera di un padre al figlio, una lettera d'amore. Spiega l'artista:  "L'amore è qualcosa di unico che viene poi culturalmente trasferito in vari elementi. L'amore per un figlio va coltivato, alimentato e ricostruito ogni volta. Ci sono delle incrinature, delle incomprensioni, ci sono tentativi di distruggere il rapporto, è la natura stessa che fa questo. Bisogna poi essere bravi a ricostruire, a ricercare. L'importante è non adagiarsi su un rapporto, ma vedere questo rapporto ogni giorno diverso". Il singolo sarà accompagnato da un videoclip che rappresenterà il ca

Bowie è scomparso

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Ultimamente il rocker frequentava poco il mondo che, già dal secolo scorso, ne riconobbe il potenziale artistico. Tuttavia, questo non era segno di abbandono e disinteresse verso la musica. Infatti, una manciata di giorni fa,  David Bowie  ha pubblicato un album saltato immediatamente nelle migliori posizioni delle classifiche del pianeta. Comunque, pur non avendo smesso di misurarsi con testi e musica, una certa distanza dall’ambiente dello spettacolo, si era palesato: era dal 2006 che  il cantautore non frequentava più  assiduamente i palcoscenici. A confermare questo status, ci aveva pensato, questa volta ufficialmente, lo stesso Bowie che circa due settimane fa aveva annunciato l’addio ‘definitivo e irrevocabile’ dai palcoscenici e da tutta la frequentazione di quel mondo lucidamente glam.  David Bowie si è spento domenica notte, 10 gennaio 2016 . Le parole scritte che segnalano la fine dell’avventura terrena del Duca Bianco, pubblicate sui profili ufficiali web del ca

Quo vado? Da Checco

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Contrariamente alla linea sobria di questo blog, questa volta si ospita un articolo, che ha una sua logica e critica formativa, che presenta qualche asperità verbale. Qui il link allo scritto originale. La Redazione di Chitarre20 Il film inizia con due tizi, un bianco – Checco Zalone – e un autista porta sfiga di colore. Ad un tratto i due si devono confrontare con una tribù di selvaggi, meglio, di autoctoni. A questo punto, visto che la situazione si fa preoccupante per il culo dei due, Checco Zalone, accomoda il suo su un provvidenziale ceppo ligneo e inizia a narrare. Narra narra, il film porta verso un finale filantropicamente corretto, giusto per parafrasare l’onnipresente ‘politically correct’. Cosa c’è tra l’inizio del racconto di Zalone e il prefinale strappalacrime con finale (tutto può essere) a rischio di denuncia da parte degli animalisti? È presto detto: in mezzo c’è la disavventura di un impiegato. Ovviamente se qualcuno vuole sapere per filo e per segno la tr

Boschi, libri per tutti

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  È veramente una disfatta per la Politica, metto  la ‘P’ maiuscola per rispetto dei politici – ce ne sono – che in diverse epoche sono riusciti, con meno clamore, a trovare delle soluzioni per la Società. Ca va sans dire che per quella odierna basti semplicemente, ed è già tanto, politica, con la ‘p’ piccola. Molto piccola. Piccolissima. È una politica fallita quella di tutti quei vecchioni del Pd, Forza Italia, e tutti i vari partiti che cambiano nome una volta al mese. È un fallimento segnalato dall’aver affidato al boy di turno, il Renzi che pensa di essere sempre un concorrente di Mike Bongiorno, le sorti dell’Italia. E non è il solo. Oltre al garzoncello abbiamo anche la garzoncella, Maria Elena Boschi. Incapacissima. Si badi bene, le colpe non sono loro: la domanda è come possano tutti quei parlamentari di lungo corso aver affidato una nazione a gente inesperta come Renzi e la Boschi. Se le colpe non sono loro, comunque, potevano benissimo passare. Non c’